mercoledì 21 maggio 2014

Margare Bourke - White chi? II parte

La vita della fotografa si intensifica parallelamente alla nascita della rivista Life al cui nome è strettamente legata.
Margaret partecipa alla seconda guerra mondiale in prima linea ; sponsorizzata dell'aviazione prima e dalla Marina in seguito.
Entra con l'esercito americano nei campi di sterminio dove la macchina fotografica funge parzialmente da schermo per l'orrore che ha di fronte.
Terminata la guerra dove ha rischiato più volte di non tornare realizza un servizio in India dove fotografa Gandhi ed assiste alla sua lotta e alla sua morte.
La rivista la porta a confrontarsi con un'altra ingiustizia del suo tempo : l'apartheid in Sudafrica.
Qui fotografa e constata la dura e terribile esistenza dei minatori e delle condizione di vita dei neri.
Non soddisfatta riesce a convincere Life a mandarla in Corea durante lo svolgimento della guerra nonostante che già altri fotografi avevano trasmesso molto materiale.
Lei decise che una guerra interna doveva documentare la vita delle famiglie e così fece.

Al termine del servizio intraprese la più grande battaglia della sua vita: la malattia del morbo di Parkinson.
Anche in questo campo la fotografa combatté con unghie e denti.

Groucho Marx nella sua autobiografia dice che una biografia non sarà mai del tutto onesta infatti se si hanno dei segreti con la propria moglie che magari si conosce da sempre... come si fa a parlare con uno sconosciuto (il pubblico).

Non so quindi se quanto scritto da Margaret sia stato un po'enfatizzato ma il risultato della lettura del suo libro mi ha lasciato veramente estasiata .