Vi piace
camminare? Allora direi che questa nuova meta potrebbe fare per voi.
Io potrei
camminare per ore… ma non fatemi fare le scale perché quelle le odio.. sono
come Po (il panda protagonista di kung- fu panda)
Forse avrete
capito che stiamo parlando del "cammino di Santiago". Un signor viaggio, di
sicuro non una vacanza.
Posso solo
immaginare la fatica e gli ostacoli che si possano incontrare lungo il cammino.
Immagino che il risultato valga la pena.
Ovviamente
scordiamo gli alberghi a 4 stelle e tuffi in piscina e teniamo anche presente
che ad una bella giornata può susseguirsi un temporale.
Mettiamo
pure un paio di scarpe robuste e cominciamo ad incamminarci…
-
Intanto , che tratta hai coperto?
Il primo tratto del Cammino
del Nord – partenza da Irun e arrivo a Comillas - lungo tutti i Paesi
Baschi e quasi tutta la Cantabria.
Di solito quando torno da un viaggio che
mi è rimasto dentro, mi capita che un odore o un sapore mi riporti
indietro e me ne faccia sentire una grande nostalgia. Qual è l’odore, il
sapore, il colore, il rumore che ti porti da questa vacanza? (puoi rispondere a
tutto, o a qualcosa)
Credo che camminando per tanti giorni il corpo
sviluppi notevolmente i 5 sensi che in altre situazioni noi non
‘ascoltiamo’…
Il profumo delle piante di eucaliptus e di fico, e le balle di fieno
che emanano un odore acre di mosto hanno segnato il mio olfatto in modo
indelebile…
Il sapore di pane e tortillas, accompagnato da una cerveza (birra),
ormai sono tutt’uno con quelle giornate …
I colori del cielo che ti accompagnano dall’alba al tramonto sono la
cornice di quelle giornate…
Il suono delle onde del mare e lo scampanellare delle mucche sparse
nelle colline silenziose sono state la compagnia più piacevole, dall’alba al
tramonto…
Che tipo di preparazione c’è
dietro ad un viaggio del genere?
Se intendi una preparazione fisica il discorso è molto soggettivo.
L’importante è non essere una persona sedentaria e avere una discreta
predisposizione a camminare. Se poi pratichi anche qualche attività fisica, ti
può tornare utile per la muscolatura delle gambe e per il fiato (in caso di
tratti in salita).
Devi tenere presente che porterai con te sulle spalle uno zaino che
mediamente non dovrebbe superare gli 8/10 kg.
E’ importante quindi non soffrire di problemi alla schiena e alle
ginocchia, perché potresti avere delle sorprese.
Un consiglio che mi sento di dare è ‘preparare i piedi’ al Cammino,
ossia prevenire la comparsa delle dolorose ‘vesciche’ che la maggior parte dei
Pellegrini sperimenta sulla propria pelle.
Io ho usato per circa uno/due mesi prima della partenza ‘burro di
karitè’ per massaggiare la sera i piedi e rendere così la pelle elastica…
ma non è detto che malgrado il trattamento le vesciche ti vengano comunque!
È un viaggio per tutti?
Oppure si devono avere determinate caratteristiche?
Potenzialmente è un viaggio adatto a tutti: dal ventenne al
settantenne...
In realtà occorrono delle caratteristiche di base:
-
molto molto spirito di adattamento (non a tutti piace
dormire in camerate, più o meno stipate e non sempre pulite; servizi igienici
in condivisione spesso insufficienti; ‘roncadores’ che non sempre ti permettono
di dormire tranquillo; sveglia mattiniera tra le 5 e le 6 quando molti
cominciano a svegliarsi e a prepararsi per partire per evitare le ore calde
della mattinata).
-
Ottimismo, perché puoi trovare la giornata di
sole caldo e la giornata di pioggia battente… e in genere si procede comunque…
-
Perseveranza e coraggio: a volte si può anche
sbagliare strada e occorre tornare indietro… niente paura, c’è sempre qualcuno
che ti aiuta e ti riporta sulla strada giusta.
Che tipo di persone si
incontrano in questo viaggio?
Innanzitutto persone che provengono da ogni parte del mondo…. spagnoli,
francesi, inglesi, olandesi, russi, tedeschi, coreani e australiani…. Ma pur
non conoscendo le lingue ci si comprende…
L’età anagrafica varia dai 20 anni ai 70 anni, ma tutti in genere ne
dimostrano di meno…
Le professioni sono le più diverse… studenti, impiegati, operai,
professionisti, insegnanti, dirigenti e persino pensionati….
La caratteristica di buona parte dei pellegrini è la positività e la
cordialità che emanano…. (anche se non mancano i timidi, gli sbruffoni e i
solitari…)
Ognuno ha il suo motivo per cui ha iniziato il Cammino… chi per una
ricerca spirituale (in prevalenza cattolici, ma anche qualche buddista), chi
per turismo, chi cerca un allenamento sportivo, chi perché ama la natura e il
semplice camminare, chi desidera conoscere persone nuove, chi ricerca la pace
fisica e psicologica, chi perché è stato lasciato dal proprio compagno/a, chi
ha voluto provare perché è rimasto impressionato dal racconto di un
amico…
Qual è l’incontro o l’evento
che più ti ha colpito.
In generale gli incontri si incrociano, si perdono e si ritrovano con
una casualità e con un sottile disegno che alla fine del viaggio ti
sorprendono.
Ma l’esperienza che più mi ha colpita in questo Cammino è stata
l’ospitalità e l’accoglienza di un anziano hospitalero già segnalato sulla
nostra guida di Terre di mezzo!
In una valle silenziosa, nel paesino di Guemes, abbiamo raggiunto un
ostello dove abbiamo vissuto una giornata indimenticabile… in un clima di
semplicità e serenità padre Ernesto ci ha ospitato e intrattenuto come mai
avevamo provato…
Eravamo in 75 pellegrini stanchi ed affamati e lui, dopo averci
sistemato in camere comode, pulite ed confortevoli ci ha saziati con pranzo,
cena e colazione degni di un ristorante, pur nella loro semplicità (zuppe di
aglio e di uovo e spezie, pastasciutta saporita, sardine alla brace, ceci e
buon vino).
Ci ha radunato in un salone pieno di foto e ricordi dei suoi viaggi in
Sudafrica e Sudamerica e ci ha raccontato la sua storia e quella dell’ostello
(che già era stata la sua casa), ci ha parlato del Cammino e ha presentato agli
altri i casi ‘particolari’ dei pellegrini giunti lì in quel giorno.
Per un giorno ci siamo sentiti un tutt’uno con le piccole gioie e le
miserie umane di ciascuno, ma serenamente in pace col mondo….
E come al solito un commento
libero.
Ho scelto di percorrere il mio primo Cammino l’anno scorso, a cinquantun
anni, ma credo che sia un’esperienza che, almeno una volta nella vita, valga la
pena di provare…
A qualsiasi età (dai 18 agli 80 anni) … e non ha importanza per quale
motivo e con che finalità …
Un anziano amico pellegrino mi ha
scritto (parole che condivido pienamente):
"Non è importante
ciò che c'è all' inizio o alla fine del Cammino, ma quello che sta
in mezzo; è più importante l'atto di andare, che non l'arrivo, ciò che succede
durante e non agli estremi... come forse nella vita...
E nel cammino l'incontro, la
comunicazione vengono da se’, tutti sono immersi in esperienze analoghe, con le
medesime disavventure, gli stessi piccoli problemi: trovare l'acqua più vicina,
saper com’è un rifugio, quanto manca alla fine di una tappa... tutti
conoscono allo stesso modo la confortante visione dell'albergue, la fatica, il
caldo, la pioggia, le vesciche ai piedi. Sono cose che sul cammino hanno un
significato, e che costituiscono uno straordinario collante tra le persone. C’è
come una sorta di naturale sintonia, e così scambiare una parola con chi
ti cammina a fianco, anche se non lo hai mai visto prima, diventa naturale e
intenso, o anche sedersi di fronte a un paesaggio, in silenzio, di fianco a un
compagno di strada...
Sul cammino non ci si sente mai
davvero soli.
Ho ricevuto da questo cammino come
una esperienza sempre in-conclusa ed in-esaurita perché ripetibile ex novo:
ogni passo accadeva per la prima volta, accadeva per la scoperta, per l'oblio,
per la riscoperta".
Ringraziamo per queste intense risposte Ornella che mi hanno fatto venire la pelle d'oca... e chissà di re - intervistarla magari l'anno prossimo con il suo nuovo bagaglio di esperienze.