lunedì 2 settembre 2013

In viaggio con Marco per gli States Musicali.

Come premesso qualche giorno fa, non avendo fatto il mio solito viaggetto estivo quest'anno voglio godermi i viaggi degli altri.
Viaggi appunto. Non vacanze. Ci tengo molto a questa distinzione perchè per quanto mi riguarda farsi 20.000 km per entrare in un resort che posso trovare anche a casa mia non è un viaggio. Ma de gustibus...

Vi presento quindi il viaggio di Marco appassionato di Musica. La metto con la maiuscola perchè mi piace. Senza togliere niente alla musica nostrana o ai miti dei giovanissimi (sempre de gustibus..) mi piace pensare che ci siano dei miti che vadano oltre il tempo e lo spazio.

Intanto gli chiedo :



-          Qual è stato l’itinerario e perchè proprio queste città? 



Premetto che 2 anni fa ho visitato Memphis (il blues, i Sun Studios, Elvis ed il r’n’r) e New Orleans (un crogiuolo musicale: jazz, blues, zydeco). L’anno scorso è stata la volta di Cleveland (ospita la mitica R’n’R Hall Of Fame), Chicago (The Blues City) e Boston (patria degli Aerosmith e del celtic punk rock).

Quest’anno è toccato a Seattle perché è stata la citta natale del fenomeno Grunge e del famoso Seattle sound (Nirvana, Soundgarden, Pearl Jam per citare i gruppi più famosi). A San Francisco perché è qui che è nato il movimento hippie e dei figli dei fiori nel quartiere di Height Ashbury (Greateful Dead, Janis Joplin) e poi, in anni più recenti, il thrash metal dei Metallica e degli Slayer. A Nashville perché è … The Music City (tutti i migliori studi di registrazione sono qui compreso i famosissimi RCA; qui è la patria del Country con i mitici teatri del Ryman Auditorium e del Gran Ole Opry).



-         -  Di solito quando torno da un viaggio che mi è rimasto dentro,  mi capita che un odore o un sapore mi riporti indietro e me ne faccia sentire una grande nostalgia. Qual è l’odore, il sapore, il colore , il rumore che ti porti da questa vacanza?


Mi porto dietro il profumo fruttato ed il retrogusto bitter delle eccellenti birre (dei birrifici locali) bevute a Sea. a Sfo. Il panorama mozzafiato che salendo sullo Space Needle (184 mt) ti consente di vedere il Monte Reiner e la baia del Puget Sound di Sea. Le sferzate salmastre ed il mare grigioazzuro della baia di Sfo; l’azzurro scintillante del cielo del Tennessee ed il caldo confortevole e profumato d’estate delle notti passate ad ascoltare musica da un locale all’altro sulla Broadway di Nashville. Cerco di dimenticare l’aria secca e fredda degli aeroporti e degli aerei (in cui e sui quali ho trascorso diverse ore …).


-          - Oramai , lo sanno tutti che per entrare negli stati uniti c’è da percorrere un iter particolare… come funziona all’arrivo in aeroporto e hai dovuto attendere molto?


Quest’anno non sono atterrato negli States avendo un volo di coincidenza  e quindi beneficiando della priority lane perciò … ho fatto la coda! Circa 30 minuti: poi l’ufficiale di origine asiatiche (inespressivo ed imperturbabile) ha controllato i miei documenti, preso le impronte della mano e oculari e fatto l’intervista: qual è lo scopo del viaggio? E’ la prima volta negli USA? (Domanda tranello: lo sapeva benissimo dei miei precedenti soggiorni); che lavoro fai? Perché vai a proprio a Nashville? Chi è il tuo cantante country preferito? (Johnny Cash, ovviamente! E qui gli ho strappato un sorriso e mi ha augurato buona permanenza).

-     -  Qual è l’incontro o l’evento che più ti ha colpito. 

A Sea ho visitato la tomba di Bruce Lee … A Sfo mi sono fatto fotografare all’incrocio tra la Taylor e la Clay nel medesimo punto in cui 45 anni fa, durante le riprese del film Bullit, avevano immortalato il mio idolo Steve McQueen, ho poi visitato Alcatraz e le sue celle … disumane (vedere per credere). Il momento maggiormente significativo da un punto di vista emotivo e sentimentale è stata la visita alla tomba di Johnny Cash nel bellissimo cimitero di Hendersonville a circa 20 km da Nashville.
Senza dimenticare il Public Market di Seattle, mercato quotidiano dove si può trovare dall'oggettistica artigianale  al pesce ... molto simpatico lo spettacolo che organizzano i pescivendoli che si lanciano il pesce per attirare la clientela.

- ed infine... come non chiedere un commento libero... 


Non c’è che dire: gli States vissuti nella privilegiata condizione del turista sono un Paese meraviglioso: accogliente ed efficiente. Viaggio da solo, esco da solo la sera, vado a mangiare da solo e non mi sento né mi fanno sentire, come da noi, uno sfigato semai per loro vale il contrario!
 
Per la mentalità europea che all’età di 45 anni ho oramai radicata, avrei un po’ paura a viverci (a meno che non guadagnassi 10.000 dollari al mese). Sicuramente ci tornerei (e, agli dei piacendo, ci tornerò) anche subito!

Ringrazio moltissimo Marco per la sua disponibilità e per averci fatto sognare un pochetto insieme a lui... 
 







 








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