Buongiorno a tutti!
e con questa bell'arietta freschina vi accompagno assieme a Cristina per il suo tour giapponese.
Piccola premessa.
Io e Cristina ci conoscemmo un pò di tempo fa quando pischelline aspettavamo l'inizio della lezione di Geografia del prof. Giacomo Corna Pellegrini presso l'Università degli Studi di Milano.
Da quella prima lezione il professore ci inculcò, da subito, che il viaggio inizia prima di viaggiare e chissà non fosse stato per lui magari saremmo state due viaggiatrici diverse.
Ma bando alle ciance sentimentali diciamo subito che la "nostra" decise oramai quasi 5 anni fa - auguri cri! - di scegliere come meta per il viaggio di nozze il Giappone.
Si 5 anni fa, ma non importa, perchè queste piccole interviste vogliono essere un omaggio al viaggio al di là delle piccole modifiche temporali. Un tentativo di vivere emozioni per interposta persona. Per le restanti notizie ci sono sempre le guide turistiche.
Chi di voi non ha passato l'infanzia con i cartoni animati giapponesi.. io per esempio quando giocavo volevo il numero 10 perchè era quello di Holly ! (Holly & Benjii)
Per cui è forse uno dei paesi con cui l'immaginario di tutti noi a fatto più o meno i conti.
- Intanto di quali città stiamo parlando?
Tokyo – Hakone – Takayama – Kanazawa – Nara - Kyoto
- Di solito quando
torno da un viaggio che mi è rimasto dentro, mi capita che un odore o un
sapore mi riporti indietro e me ne faccia sentire una grande nostalgia. Qual è
l’odore, il sapore, il colore , il rumore che ti porti da questa vacanza?
Più cose… E’ molto difficile circoscrivere
tutto ciò che è in grado, più o meno inavvertitamente, di ricordarmi il
Giappone. Qualche esempio…
Il profumo della zuppa di Miso*, quando mi
capita di cenare al ristorante giapponese: so che potrebbe sembrare un’ovvietà
ma devi considerare che, tra tutti i cibi che vengono via via messi in tavola,
il miso è l’unico che sembra catapultarmi nelle emozioni/sensazioni provate
durante quel viaggio. Al pari del miso, cito anche il profumo del te verde
(quello vero, non i surrogati che ti propongono le grandi marche!)e il sapore
della salsa azuki.
Per quanto riguarda i rumori, senza dubbio
tutti quei gingle e siglette da cartoni animati che qui da noi si sentono
raramente ma che in Giappone accompagnano ogni atto della vita quotidiana,
dagli annunci alla stazione alle comunicazioni in ascensore…
- cosa deve aspettarsi un occidentale,e con quale spirito è meglio
approcciare questo viaggio?
Un occidentale che parta del tutto a
digiuno (ma credo che la cosa, in parte valga anche per quelli che come me sono
cresciuti a pane e cartoni animati/fumetti giapponesi) deve attendersi un mondo
alieno e svincolato da tutto ciò a cui siamo comunemente abituati. Anche se si
fa gran parlare dell’occidentalizzazione delle culture dell’estremo oriente, ti
posso assicurare che “grattata via” la patina di occidentalizzazione che sembra
permeare un po’ tutto, la storia, la cultura, le tradizioni e perfino i
pregiudizi più forti e radicati nell’anima giapponese sono proprio lì… a
ricordarti che tu sei e sarai sempre uno straniero, un gaijin..
Se ci si apre a questo mondo senza filtri
e pregiudizi si può vivere un’esperienza meravigliosa, si può provare quel
senso di stupore e meraviglia che forse ci ha accompagnato solo quando eravamo
bambini. E’ una sensazione stupenda… Detto questo, a qualcuno che partisse
consiglierei comunque di prepararsi (basta anche solo un’infarinatura generale)
sui principali usi e costumi del Giappone, giusto per evitare qualche
spiacevole figuraccia (mi viene da pensare all’assoluto divieto di soffiarsi il
naso in pubblico!)
- Si pensa al giappone e viene subito in mente l'alta tecnologia.. ma forse
non tutti sanno che è un paese ricco di tradizioni antichissime, dove e come si
può percepire questa parte del paese?
Indubbiamente a Nara e Kyoto. Tanto Tokyo
è la città dell’avanguardia, del futuro e delle nuove tendenze, tanto Kyoto è
depositaria della cultura e della tradizione. Molto affascinante ad esempio è il
quartiere di Gion dove si respirano le atmosfere di un Giappone che ormai si è
perso e dove è più facile incontrare qualche rappresentante delle ormai rare,
ma sempre raffinatissime, geisha e maiko cittadine.
- Giappone è anche manga/cartone animati... quasi ci si aspetta di andare a tokyo e vedere dragon ball in metropolitana.. viene fuori questa parte di
cultura all'interno delle città?
In Tokyo è evidentissima, soprattutto in
alcuni quartieri dove la cultura pop è meglio rappresentata (come Shibuya
oppure Harajuku, nel cui parco si raccolgo giovani di tutti i tipi abbigliati
secondo le tendenze più stravaganti ed eccentriche che si possano vedere in
giro…. Si può dire però che tutto il Giappone risente di questa cultura
“fumettistica” (brutto termine che però rende l’idea). Vale la pena di
ricordare che in Giappone fumetti e anime per il 90% non sono destinati a un
pubblico di bambini ma a una platea young adult/adulta. Accanto, infatti, ai
classici fumetti del genere “school life” o “maho shojo” (termine che definisce
i fumetti/cartoni con streghette, del tipo “Sailor Moon” etc.)ci sono
tantissimi generi (che in Italia non arrivano nonostante l’impegno delle case
editrici) rivolte a un pubblico adulto, sia per qualità del disegno che per
tematiche trattate.
Detto questo, una volta che si è arrivati
in Giappone basta darsi un’occhiata in giro per notare come la rappresentazione
grafica di tipo “manga” è ovunque: dai cartelli di avviso di pericolo, alle
spiegazioni su come far funzionare le carte telefoniche, fino alle
gigantografie pubblicitarie riportate sulle pareti dei grandi magazzini. Qui in
Italia troviamo, ad andar bene, qualche faccia vip del mondo della televisione.
In Giappone troviamo i protagonisti degli anime del momento, i cui CD a volte
sono i primi nelle classifiche locali. Da non credere, vero?
- Qual è
l’incontro o l’evento che più ti ha colpito.
L’incontro con un gruppo di studenti giapponesi delle
medie, alla stazione di Kyoto. Si trattava di un gruppo di 4/5 ragazzi, che ci
si è avvicinato e in un inglese un po’ stentato ci hanno chiesto se potevano
farci una piccola intervista. Erano in gita scolastica in città e il professore
di inglese, come compito, aveva detto alla classe di andare in stazione,
fermare uno straniero e intervistarlo su cosa ne pensasse del Giappone. Ci
hanno regalato dei bellissimi origami e
ci hanno chiesto l’email. Due settimane dopo il nostro rientro è arrivata
un’email dal professore che ci ringraziava per aver aiutato i suoi studenti.
Ovviamente... commento libero...
Il mio sogno più grande? Poter tornare… se fosse
possibile, preparerei le valigie anche ora. Spero, un giorno, di poter mostrare
a mia figlia questo paese che mi è rimasto nel cuore.
Eh… sì! Ci andrei a viverci!!!!
Ringrazio Cristina per le sue risposte, e vi invito nel caso siate incuriositi di fare anche voi delle domande ci penserò io a recapitarle!!
*Alla base della zuppa di miso c'è il dashi fatto con scaglie di tonnetto essiccato (katsuobushi) e una grossa alga chiamata konbu. Non serve l'aggiunta di sale, dato che il miso è già molto salato per sua natura. In questo brodo si dissolve la pasta di miso per avere la zuppa, a cui si possono aggiungere cubetti di tofu ed altre varietà di alga (wakame, per esempio).
wow, quante cose belle :) ma davvero non ci si può soffiare il naso in pubblico?? in effetti a me piace viaggiare, ma arriverei lì non sapendo quasi nulla...
RispondiEliminaciao jess,
RispondiEliminasi è maleducazione soffiare il naso in pubblico,oppure pestare i piedi ad una persona anche se non lo si è fatto apposta è segno di disprezzo mi è capitato una volta che una ragazza mi abbia pestato un piede in metropolitana a Milano (c'era molta confusione) e non la finiva più di scusarsi inchinandosi anche se io le avevo detto di non preoccuparti che non c'era problema.
Non è invece maleducazione fare rumore quando si beve il brodo (o alimenti brodosi!)mentre indicare una persona con le bacchette è una forma di insulto (ugualmente non si può indicare una direzione o oggetto).
Prima di andare in Giappone per non fare brutte figure è meglio informarsi un pò .. è sempre un bene avere una piccola infarinatura per evitare brutte figure specie se si va in luoghi così lontani dalla nostra cultura.
Brava Flo, sono perfettamente d'accordo. In biblioteca, all'epoca, avevo trovato un vademecum molto carino in cui si spiegavano le cose essenziali. Mi era tornato molto utile! Una cosa che non sapevo, ad esempio, è che quando ci viene offerto un biglietto da visita c'è tutta una "prassi" per accettarlo: lo si deve prendere con entrambe le mani, lo si deve leggere (o far finta di leggere, nel caso in cui di giapponese non si capisca un'acca!)e poi riporre ordinatamente nel portafogli (MAI a casaccio in una tasca della borsa!!!)
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