martedì 12 febbraio 2013

CAPITOLO 7

Dopo quest'abbondante nevicata sembra che una parvenza di sole abbia intenzione di uscire, lasciando al posto della soffice neve bianca un paciugo pazzesco di fango che bene che vada si ghiaccia e ti fa trovare con il sedere per terra.
Spero che qualcuno si ricordi di spargere il sale.




Questa la situazione alle 7 di mattina a Milano.
Speriamo che per quest'anno abbia terminato.
Per cui vi lascio con il brevissimo settimo capitolo.
Buona lettura!!!


CAPITOLO 7


Lavorava lì oramai da un mese quando aveva orami imparato ad apprezzare i week end.
Solo chi lavora può apprezzare al meglio l’invenzione del fine settimana.
Sabato e domenica.
In realtà tutto cominciava il venerdì sera uscendo dall’ufficio.
Due giorni e mezzo per fare tutto quello che voleva dimenticando il lavoro di tutta la settimana.
Uscì, respirando a pieni polmoni l’aria del week end.
Il portiere la salutò con il sorriso del venerdì sera. Un sorriso ampio, solare e lucente.
Non importava cosa avrebbero fatto. L’importante era uscire di lì e non ritornare per i successivi due giorni.
Pensava di fare un po’ di shopping se il tempo avesse concesso una tregua.
Sembrava volesse fare questo favore.
Era primavera inoltrata ma non se n’era accorto nessuno.
Il tempo faceva le bizze. Uno o due giorni di sole caldo, quasi estivo erano intervallati da vere e proprie giornate autunnali.
Era bello però uscire e vedere ancora il cielo chiaro.
Telefonò a Stef e le propose per l’indomani un giro per negozi che le stremasse a tal punto da non poter che concludere la giornata sravaccate sul divano a vedere un film.
Il suo tono era strano, se ne accorse subito.
«Hidetoshi è partito »
«Mi dispiace !» le disse in tutta sincerità.
Si  ricordava esattamente come si era sentita quando Luc era tornato a Parigi.
E la Francia non è il Giappone.
“Chissà cosa combina Luc è tanto che non ricevo sue notizie” le balenò per un secondo e poi si fece spiegare il motivo di questa partenza improvvisa.
«E’ tornato in Giappone per le vacanze di Pasqua»
«Anche in Giappone festeggiano Pasqua?»
«No, però l’università resterà chiusa per una settimana forse dieci giorni non mi sono ancora informata bene, comunque ne approfitta per tornare a casa!»
« Cosa ti ha detto?»
«Nulla ! »
Cercò di consolarla.
Decisero su due piedi che avrebbero passato un week end all’insegna del divertimento cercando di dimenticare Hidetoshi, il Giappone, il sushi, gli origami.
Non c’entravano niente ma la fece ridere. Stava infilando tutto ciò che conosceva del Giappone in una mega frase senza senso. Meno male che l’aveva fermata, il passo successivo erano i lottatori di sumo.
L’indomani si incontrarono presto e rimasero fuori per tutta la giornata.
Quando infine i piedi presero il sopravvento e sentenziarono che era arrivata l’ora di uscire fuori dalle scarpe, decisero di tornare a casa, non prima d’aver fatto un salto in biblioteca.
Si sentiva l’effetto crisi economica.
« La gente preferisce stare a casa a vedere un dvd con tutta la famiglia o con gli amici, così risparmiano soldi e si divertono allo stesso tempo » diceva il ragazzo dietro il bancone.
Parlava con un signore sulla cinquantina che aveva appena posato sul banco tre dvd.
“Grazie per la lezione di economia” pensò.
Dalla loro avevano un film con Jackie Chan. Azione e divertimento! Prometteva la copertina.


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